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I giacimenti di petrolio non sono appannaggio esclusivo del mondo arabo, inglese, americano, indiano o norvegese, bensì esistono anche in Italia. Certo in numero molto più limitato e con una disponibilità ridotta, ma l’oro nero è presente anche nel Bel Paese. La preziosa fonte di energia è ancora la più impiegata e la pià ricercata, nonostante una lieve crescita dell’interesse verso fonti più green e con rischi connessi all’estrazione molto minori.
In Italia i giacimenti petroliferi sono in genere piuttosto frammentati e nella maggior parte dei casi situati a profondità importanti o ancora offshore. Il Bel Paese occupa il 49° posto al mondo in questo ambito, una posizione di tutto rispetto considerando il limitato numero di siti a disposizione. Si stanno effettuando ricerche per individuare il petrolio anche al largo della Sardegna e nella zona della Isole del Parco nazionale dell’arcipelago toscano per trovare nuovi potenziali giacimenti. In Italia si trovano sia giacimenti a terra che in mare, alcuni in perfetta operatività estrattiva, altri in attesa e altri ancora già definitivamente chiusi per esaurimento della preziosa risorsa.
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Dove si trovano i più importanti giacimenti di petrolio in Italia? Uno dei territori italiani più ricchi in questo senso è la Sicilia che dispone di petrolio a Ragusa, Gela e Gagliano Castelferrato. La Basilicata è un’altra Regione italiana in cui si estrae petrolio, nel dettaglio in Val D’Agri con il vanto del 70% della produzione nazionale di petrolio. Anche la Calabria riserva petrolio nella zona di Crotone, ma pozzi sono presenti anche in Molise, in Abruzzo e nel Lazio.
Anche il Nord del Paese offre ricchiezza di oro nero, anche se con minori giacimenti, e lo fa presso Porto Orsini in provincia di Ravenna, in Lombardia, in Veneto e in Piemonte. Non tutti questi giacimenti italiani sono ancora attivi. Il giacimento petrolifero lombardo di Trecate è già da tempo esaurito, così come quello di Cortemaggiore (Piacenza). Al largo di Venezia i giacimenti seppur presenti non sono ancora attivi per le temibili conseguenza di eventuali subsidenze.
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La produzione petrolifera italiana ad oggi si assesta attorno agli 80.000 barili estratti al giorno. Con questo livello di produzione si stabilisce una velocità di esaurimento media al 3%. L’attuale produzione italiana di petrolio soddisfa meno nel 10% del fabbisogno nazionale, il 93% del petrolio consumato in Italia viene infatti importato. Lo scorso anno, 2016, si è registrato un crollo superiore al 30% per la produzione di greggio nel Paese, in seguito alla chiusura del giacimento lucano.
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La riserva petrolifera disponibile in Italia si aggira attorno al miliardo di barili. Si tratta dell’0,1% delle riserve mondiali di petrolio greggio. Il valore dell’oro nero potenzialmente potrebbe essere di circa 100 miliardi di euro. L’estrazione della riserva potrebbe soddisfare le esigenze italiane per i prossimi 25 anni senza incorrere in importazioni di idrocarburi dall’estero.
Si dà il caso che molti siti italiani presso cui è stata accertata la presenza di petrolio da estrarre risultano chiusi o non operativi per diversi motivi e anche il settore della ricerca di nuovi giacimenti petroliferi in Italia non è così attiva come dovrebbe, nonostante le importanti stime effettuate che descrivono il Paese come uno dei più ricchi in questo senso in Europa.
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