Il petrolio avanza: pericolo Shock Energetico?

Torna a crescere il prezzo del petrolio, che tocca e supera la soglia dei 79 dollari, in seguito al raffreddarsi delle tensioni intercorse tra Cina e America. Al tempo stesso è la situazione politica venezuelana a lasciare il segno: Nicolas Maduro ha trionfato alle elezioni e si sono aperte le voci di nuove, possibili, sanzioni made in USA. Tali sanzioni potrebbero colpire il greggio nella sua fonte primaria di sostentamento, causando quindi ripercussioni sul costo del petrolio. E questo è solo l’inizio di una situazione che è descritta, da alcuni, come una fase delicata.

Risale il petrolio dopo un periodo di stop

Dopo una fase di mercato ribassista, che ha turbato le quotazioni per diversi anni, il peggio sembra essere alle spalle. Wti e Brent sono tornati ai massimi registrati nel 2014, avanzando velocemente grazie alle tensioni che hanno visto come protagonisti USA e Iran. Il motivo scatenante è la scelta del presidente Trump, che ha deciso di dire addio allo storico accordo sul nucleare. Questa fortunata risalita riesce a causare non poche preoccupazioni: c’è, infatti, chi parla di shock energetico.

Il motivo? Sono proprio le sanzioni sul Venezuela e sull’Iran che potrebbero determinare un grosso colpo sul mercato. E’ stato stimato che la disposizione sulla Repubblica islamica, potrebbe rimuovere dal mercato una somma imponente di greggio. Si parla, più o meno, di un numero compreso tra i 400 mila e il milione di barili al giorno, considerando un output di 2,4 milioni. Alcuni sostengono anche che con le sanzioni si possa arrivare a una crescita del prezzo annuale che varia da 2 a 10 dollari.

La svolta esplosiva sul mercato

In questa situazione si è così passati da un prezzo “eccessivamente basso” alla soglia del cosiddetto oro nero “troppo costoso”. Ciò potrebbe comportare un duro freno sulla domanda da parte dei consumatori, e nello specifico per quelli provenienti dall’Occidente. E la questione si complica ulteriormente!

Con la risalita delle quotazioni, già notata dagli esperti, si potrebbe anche avere un impatto negativo su alcuni mercati considerati emergenti, tra i quali spicca soprattutto l’India. Per una nota negativa che arriva, però, ne segue sempre anche una positiva: il costante aumento del prezzo del petrolio potrebbe portare una piacevole ventata d’aria fresca, così da supportare le economie più sensibili al mondo, proprio come quella saudita. E’ certo che ci si trovi in un momento di profonda tensione per il mercato, soprattutto se parliamo di quotazioni, che continuano a prendere terreno.

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